Beat Regeneration

Beat regenerationAvevo deciso di tenere duro e aspettare la possibilità di recuperare il CD in negozio o di avere almeno un iPod su cui mettere le tracce di iTunes, visto che hanno il malefico DRM invece l’ho tirato giù in tutta fretta appena ascoltate alcune clip (cari Pooh, se Google dovesse portarvi su queste pagine, sappiate che se non l’avessero avuto, le avrei scaricate due giorni prima senza pensare a rippaggi da CD o fonti più o meno lecite, mentre aspettavo di poter comprare il CD).

L’operazione nostalgia coinvolge un genere che mi piace con alcuni pezzi che ho ascoltato per anni sui vecchi supporti analogici (mi mancano i 78 giri), questo, aggiungendo il mio gruppo italiano preferito metteva fuori discussione la qualità dell’opera (e il suo acquisto), il tasto play l’ha confermata definitivamente!

Si comincia con E’ la pioggia che va dei Rockes di Shel Shapiro, subito si avverte la differenza di accento che caratterizzava la versione originale del brano le vocali aperte e trascinate tipiche dello “stile Facchinetti” sono tutto l’opposto dell’accento british di Shapiro, ma le sorprese, piacevoli, arrivano con i brani successivi. Arrangiamenti tipici del gruppo e classico impasto vocale la fanno da padrone, le performance solistiche dei quattro sottolineano evergreen come Pugni chiusi, 29 Settembre, Nel mio cuor nell’anima –per me la vetta dell’album– e, relativamente a un confronto “Battaglia contro Radius“, Eppur mi son scordato di te.

Due paroline sul marketing del gruppo. Hanno cominciato a distribuire la musica su iTunes (magari anche su altri portali musicali, ma non vi so dire), non usando la sezione DRM free, che tra l’altro offre tracce qualitativamente migliori, sul loro sito vendono il loro merchandising e permettono di prenotare e acquistare i biglietti per i loro concerti, il disco viene presentato traccia per traccia con un assaggio di quello che si troverà nel libretto del cd (replicato in pdf per chi acquista il disco su iTunes), clip in formato flash permettono l’ascolto di pochi secondi per ogni pezzo sufficiente a far inchiodare la melodia in testa allo sventurato che volesse farsi un’idea del disco. E’ così che non ho resistito.

A questo punto mi serve un iPod, non vorrei consumare l’hard disk come i vinili e le cassette ogni volta che le canzoni erano firmate “Battisti, Mogol”.

Lontano dal computer potrò sistemarevecchie foto, accoppiando alle melodie i ricordi risvegliati dalle immagini, coi risultati facilmente prevedibili che potete osservare qui sotto. 🙂

Dedica

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